Edvard Munch, genio e inquietudini di un grande artista

L’appuntamento delle Connessioni Culturali dedicato a Edvard Munch sarà l’occasione per conoscere e approfondire uno tra i maggiori interpreti della stagione simbolista degli anni Ottanta e Novanta dell’Ottocento e tra i più importanti precursori della pittura del Novecento, di cui ha saputo anticipare l’esasperazione e la violenza cromatica.

Nato a Oslo nel 1863, durante la sua vita Munch effettua numerosi viaggi in Europa raggiungendo grande fama e influenzando in modo diretto movimenti come l’Espressionismo tedescoinquietudine esistenziale da cui è pervaso, e che esploderà anche in una malattia nervosa nel 1908, lo porta in seguito a vivere per lo più isolato nella sua tenuta a Ekely fino alla morte.

Dopo la guarigione, complici anche una serie di importanti commissioni pubbliche, la sua pittura spesso contraddistinta da una profondità interiore che prelude alla scoperta psicoanalitica dell’inconscio, si modifica con l’utilizzo di colori più chiari e con un disegno più sintetico ma dai contorni ben marcati.

Durante la Connessione Culturale dedicata a Munch viaggeremo virtualmente tra i musei internazionali che conservano le opere dell’artista norvegese, a partire dal Museo Munch di Oslo, per ripercorrerne la tormentata parabola biografica e artistica attraverso i dipinti più rappresentativi come il Fregio della vita e il più noto L’urlo, che esprime con grande forza il disagio esistenziale, la disperazione che avvolge l’uomo e a cui l’arte di Munch cerca di dare sfogo.

Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.