Medardo Rosso e l’impressionismo in scultura

L’incontro delle Connessioni Culturali dedicato a Medardo Rosso sarà un interessantissimo incontro su uno scultore di straordinaria modernità, la cui grandezza è stata spesso offuscata e il cui talento è stato a lungo incompreso, privandolo talvolta del giusto riconoscimento e della meritata fama.

Nato a Torino nel 1858, nel 1870 si trasferì con la famiglia a Milano; qui frequentò, dal 1882 al 1883, l’Accademia di belle arti di Brera dove si dimostrò insofferente all’insegnamento accademico. In quegli anni, infatti, lo studio della scultura seguiva i dettami classici, considerati da Rosso troppo rigidi e freddi per il suo spirito esuberante e incontenibile. Fu così che, nel 1883, venne espulso da Brera per via del suo temperamento ribelle che rifiutava lo stile dominante, accogliendo al contrario le istanze e i valori della Scapigliatura, movimento culturale e artistico che guardava alla realtà concreta con occhio lucido e spregiudicato.

La svolta avvenne però, con i viaggi a Parigi e il contatto con gli artisti impressionisti. Ammirato da Edgar Degas, Medardo Rosso attirò l’attenzione anche di Auguste Rodin, scultore all’epoca già affermato, che Medardo Rosso considerava un artista “classico”. Tra i due si stabilì da subito un confronto basato su un rapporto perenne di reciproco stimolo e antagonismo.

Lontano dall’idea di una statuaria monumentale, Rosso realizzò infatti sempre opere di piccolo formato, con le quali riuscì nell’impresa quasi impossibile di portare l’impressionismo in scultura. Il suo stile puntò a raggiungere gli effetti sfumati e indefiniti della pittura, le sue opere ricercarono forme via via più imprecise e sfuggenti, creando una sorta di continuità tra statua e ambiente. Obiettivo di fondo della sua scultura era la registrazione oggettiva dell’impressione della luce che si posa sugli oggetti: non una raffigurazione formale delle cose, ma la restituzione plastica dell’effetto della luce e dell’atmosfera con il disfacimento della materia.

Per raggiungere questo fine, realizzò sculture soprattutto in cera, materiale molto duttile, ma impiegò anche la terracotta, il gesso e il bronzo. Tra i soggetti più ricorrenti della sua produzione figurano le immagini di bambini: Medardo Rosso amava la purezza, la freschezza e l’innocenza dei bambini tanto che una versione dell’opera Ecce Puer è stata posta sulla sua tomba al Cimitero monumentale di Milano.

Durante la Connessione culturale dedicata a Medardo Rosso ripercorreremo l’evoluzione stilistica dello scultore torinese, evidenziando la modernità della sua ricerca che fu alla base della rivalità con Rodin e dell’ammirazione da parte dei protagonisti del Futurismo, sancita dal Manifesto tecnico della scultura futurista redatto da Umberto Boccioni, il cui Forme uniche della continuità nello spazio deve molto alla lezione di Medardo Rosso.

Al termine dell’incontro sarà possibile porre domande alla guida, scambiarsi idee e commenti, rendendo quest’esperienza virtuale un momento vivo e vivace di dibattito artistico.